Ci.Cu.T.A.
Circolo Culturale Ticinesi Associati
Associazione fondata il 30 gennaio 2000
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CORSE
Fabrizio Mallarino
1° Premio - Concorso letterario CiCuTA 2001

Il ritrovo è fissato per mezzanotte al bar di Alex, a trecento metri dal bivio per Vignazzo, detto Vigna, un paesino la cui sopravvivenza viene stabilita dalla quantità di vino prodotta ogni anno. La strada è ovviamente una delle più strette e tortuose di tutta la zona e di solito gli sbirri non si fanno mai vivi. Sono arrivati solo due o tre volte in passato: l'anno prima, quando uno stronzo di Milano è andato dritto in una curva a gomito e si è spalmato con la sua Golf turbodiesel contro un castagno. L'idiota credeva di poter fare la corsa per le nostre strade con la stessa facilità con cui partiva sgommando al verde dei semafori: la gente di città è più ingenua di quanto non si creda. La seconda volta che gli sbirri ci hanno fatto visita è stato invece in occasione di una telefonata da parte di una mamma impaurita: la stronza aveva saputo che sua figlia prendeva parte a queste "corse scellerate", per usare le sue parole , e aveva chiesto l'intervento delle forze dell'ordine. Naturalmente noi avevamo saputo che la madama stava arrivando già con una buona mezz'ora di anticipo: e così una volta arrivati al bivio non hanno trovato un cazzo. Hanno interrogato Alex, per sapere di un gruppo di ragazzi, forestieri e non, che facevano corse illegali dalle sue parti, me Alex gli ha risposto che non ne sapeva niente. Buon vecchio Alex: con tutti i soldi che gli portiamo dalla mezzanotte in avanti venderebbe sua madre pur di non perderci come clienti. Del resto queste corse non si fanno quasi mai completamente sobri: ci vuole fegato per sfidare la morte , ma non solo: ci vuole "incoscienza" come dicono quegli stronzi di giornalisti , e l'incoscienza stringe più facilmente amicizia se c'è un po' di birra o di vino in corpo.
In ogni caso, tutto è finito con un nulla di fatto: noi abbiamo interrotto per un mese e gli sbirri hanno parlato di "vittoria delle forze dell'ordine". Tre mesi dopo uno di diciott'anni fresco di patente ha volato un guardrail a mezzo chilometro da Vigna e si è fracassato in fondo a una riva: paralizzato dalla cintola in giù. In quell'occasione sono arrivati i carabinieri e nè loro nè i poliziotti hanno parlato più di vittorie: abbiamo vinto noi ancora una volta.
Mentre mi trastullo con questi ricordi arriva finalmente Luigi a chiedermi se sono pronto.
" Mancano quei due di Ravenna" gli dico "Mi hanno telefonato che vogliono correre: è gente piena di grana."
" Senti" dice Luigi " qui fuori saranno in trenta ad aspettare con i fari accesi. Gli sbirri potrebbero insospettirsi..."
" E allora faglieli spegnere, i fari. Cristo, siamo noi quelli che organizzano tutto o no?"
" Merda, va bene. Ma se quegli stronzi di Ravenna ritardano ancora di cinque minuti mi prendo il quaranta per cento stavolta, e tu e gli altri due solo il venti a testa, capito?"
" Ok, ok. Dì, a proposito, dove sono quei due froci? "
" Li ho già mandati sulla strada. Carlo è all'arrivo, Luca alla curva di Rizzo, sulla montagnola"
" Hanno le radio? "
" Ovvio. Se qualcuno fa una soffiata agli sbirri lo sappiamo prima noi di loro."
" Ottimo. Tu starai a mezzo chilometro dalla partenza. Io faccio dare il via"
" A chi tocca stavolta?"
" Claudia. Porta fortuna"
" Mmmm. Ok. A proposito, le ragazze vogliono un aumento. Dicono che rischiano anche loro il culo"
" Dagli trecento per stavolta. Poi vedremo. Dopo la corsa vieni al Viper? Ci devono essere le amiche dei tizi di Ravenna ... Non ti dico che tocchi di fica. "
" E i ragazzi?"
" Due sfigati. Le portano per fare colpo. "Sono tutte bagnate, le ragazze, quando hanno saputo che correvamo" mi ha detto uno di quei due stronzi. Convinti di scopare, stasera e di fare due soldini. Ma i soldi glieli portiamo via noi, e le donne anche. Magari riusciamo a fargli scommettere anche la macchina"
" See... e che gli diamo in cambio?"
" La Corvette di Bruno. L'ha persa l'altra settimana. "
" Loro cos'hanno? "
" BMW 325"
" Hanno il grano sul serio"
" Pensa che gli ho fatto pagare quattrocento carte di iscrizione e quelli hanno tirato fuori i soldi senza fiatare."
" Sei proprio un ladro"
" Cerco solo di costruirmi un futuro, amore mio. Solo un futuro. Eccoli, sono arrivati" "Come sai che sono loro?"
" Ho riconosciuto il rumore della BMW. Sono nato per questo mestiere, lo sai". Dopo un ultimo bicchiere di volata fuori dal bar, io e Luigi portiamo il primo gruppo alla partenza: sono tre auto, la prima con due persone ciascuna, la terza con quattro. Quella con quattro è un'Audi targata Como e si vede che quei quattro stronzi sono venuti fino qui per perdere: quattro su un'auto sono troppi per pensare di vincere, il peso è eccessivo. Cazzi loro, penso. Anzi, per girare il coltello nella piaga gli chiedo se se la sentono di scommettere la macchina contro la Corvette che ho vinto l'altra volta. Quelli sono sbronzi persi e accettano subito. Solo uno di loro mi dice "Però perdiamo la scommessa solo se arriviamo ultimi. Se siamo primi o secondi, la Corvette è nostra"
" Ci sto" gli dico, ben sapendo che i ragazzi sulle altre due auto sono ottimi piloti e conoscono la strada a menadito.
" Voi due, mettetevi in posizione" dico ai primi dei miei due compaesani.
Loro si preparano, accendono gli abbaglianti e innestano la prima facendo urlare il motore della vettura. Claudia entra in scena con una gonnellina tipo sottoveste verde pisello e una maglietta aderente arancione che le lascia scoperto l'ombelico. Una bomba: me la sono fatta una volta e vi assicuro che vale la pena. Lei sa che tutti la guardano, e cammina come una gatta in mezzo alla strada.
" Dai il via Claudia, non sfilare" le dico. Lei mi sorride e mi mostra il dito medio, poi prende la bandierina nera e si mette al centro della strada, venti metri più in là. Se non si è veloci a saltare sul ciglio della strada dopo aver abbassato la bandiera si rischia di lasciare una gamba sotto i pneumatici, e non è una cosa bella: una si è rotta il femore, una volta. Ma ecco che la vamp locale alza la bandierina sopra i suoi capelli nocciola, tende il braccio...via! L'auto parte in volata , sgommando poco: i due al volante sanno il fatto loro. Alla prima curva si sente il rumore dei pneumatici sull'asfalto, segno che hanno tirato il freno a mano. Chiamo Luigi sul cellulare "Stanno arrivando"
" Vedo già i fari " dice lui
" Cristo, volano questi qua".
I ragazzi intorno a me, una dozzina in tutto, sono come impazziti "Pensa se si stampano al curvone" dice uno.
" E' da un po' che non si rompe nessuno"
" Il massimo sarebbe se beccassero in pieno una volante".
A me non me ne frega un cazzo: ne ho viste troppe di queste gare per esaltarmi ancora: mi interessano solo i soldi.

Squilla il mio cellulare e Luigi mi informa che sono appena passati.
Avverto Carlo che stanno per arrivare "Ci sono quasi?" si informa una ragazza "Sì, un tempo della madonna " gli dico io.
Squilla di nuovo il telefono e Carlo mi dice che sono arrivati integri e m'informa sul tempo "Due e quindici".
" Gesù cristo" dico io "Nessuno s'è fatto male lungo la strada?" m'informo: di solito ci sono sempre dei cretini dell'ultima ora che si mettono a bordo strada lungo il percorso per godersi la corsa rischiando di farsi travolgere
" Nada, nessuno. Fai partire gli altri"
Anche gli altri due partono e fanno un buon tempo, anche se inferiore a quelli di prima, quindi tocca ai quattro di Como.
La partenza è buona, ma già alla prima curva non sentiamo le gomme fischiare: hanno rallentato. A metà percorso Luca m'informa che sono in netto ritardo e ho vinto un'Audi, penso. I ragazzi alla partenza con me si sbellicavano dalle risate sentendo le novità sulla gara di quegli impediti. Ogni tanto squilla un cellulare: ai ragazzi piace informarsi l'un l'altro sull'andamento delle corse.
Sento uno che dice "Quegli stronzi di Como ancora un po' e vanno dritti contro la casa dei Malaspina!"
Carlo alla fine mi telefona che ho vinto un'Audi. Ottimo, così stasera evito di giocarmi la Corvette contro quelli di Ravenna. Terminata la gara è un attimo e siamo di nuovo tutti al bar per farci una bevuta e prendere un altro gruppo di sfidanti. I quattro di Como si guardano spaesati "Ragazzi, cosa bevete?" gli chiedo. Non voglio sfotterli: offro sempre da bere a quelli che vengono da fuori per correre, sia che vincano sia che perdano.
" Non ci prendere per il culo testa di cazzo. I soldi te i abbiamo dati, ma la macchia ce la teniamo"
" No no ,non hai capito. Di qui non ve ne andate su ruote di gomma, solo sulle rotaie: il primo treno parte alle sei domattina."
" E chi ce lo impedisce?"
" Tutti noi" gli dico io "e non provare a metterci nella merda con la polizia : non siete gli unici di Como e dintorni a fare queste corse: ne conosciamo parecchi delle vostre parti e sono NOSTRI amici, non vostri"
I quattro abbassano gli occhi e io l'ho spuntata un'altra volta. In ogni caso, la bevuta gliela offro.
" Dove porto la macchina?" chiede Carlo
" Tu non la porti da nessuna parte: sei troppo ubriaco" gli dico. Come ogni sera, anche questa si è sbronzato di brutto già alla prima gara. "Luca, portala via tu, al solito posto"
Tutto procede bene: la luna è piena, gli dei ci guardano con questo enorme occhio giallo: nulla può andare storto. I ragazzi che bevono felici, le loro urla, l'odore della benzina bruciata e tutt'intorno i nostri bei vigneti. A volte vivere in un paese ha i suoi vantaggi.

Il secondo gruppo fila via liscio come l'olio: le scommesse vanno a gonfie vele e i ragazzi pagano la quota che spetta a noi organizzatori senza fiatare: fa piacere quando tutti seguono le regole, tutto risulta più facile e divertente.
Non vedo comunque l'ora che finisca: ho voglia di andare a ballare con gli amici, magari con le amiche di quelli di Ravenna. Ragazzi, che facce da imbranati: sono arrivati qui tutti e quattro sballati da far schifo, mica sanno che la corsa è una cosa seria. Le ragazze comunque non sono male, ho già incrociato gli occhi della rossa e mi hanno detto sì sì, il che è un buon inizio. Probabilmente quei due poveracci se le sono portate dietro per fare un figurone e poi portarsele a letto, ma si sbagliano, eeh se si sbagliano: dalle nostre parti solo una cosa vale più delle automobili: le donne. Infatti ce le dividiamo sempre, proprio come stasera: a Carlo e Luca va la BMW, a me e Luigi le due dame.
Uno dei due di Ravenna ci viene pure ad offrire da bere, povero cristo, e noi accettiamo molto volentieri: ci fanno morire dal ridere i ruffiani.
" Senti ma è da tanto che fate queste gare? " mi chiede il tizio
" Un paio d'anni o giù di lì..." gli rispondo, un po' annoiato. Odio quando mi chiedono dettagli sul mio lavoro, se così si può chiamare.
" Ma nella vita fai solo questo o..."
" Studio Lingue Straniere. Sono al terzo fuori corso, ma quest'anno dovrei finire"
" Ma..." mi chiede quello sgranando gli occhi "ma perchè allora organizzi le gare? "
" Bè, per aver più soldi. C'è gente che ammazza i nonni o i genitori per avere più soldi, io mi limito a fare divertire la gente. Che c'è di male?"
" Che è fuori legge"
" E tu allora perchè sei qui? Se accetti di correre accetta anche tu il compromesso con la legalità. Siamo tutti e due sulla stessa barca, con la differenza che tu rischi e io no. Io vinco sempre"
" Vedremo...Comunque, alla salute!" e dicendo l'ultima cazzata alza il bicchiere. Questo poveraccio ha due pupille così, sembrano dei fresbee, e vuole correre sulle nostre strade...Fatti suoi, io sono sempre stato a favore del libero arbitrio...Ma questo è un altro discorso: ciò che conta ora è che ci stiamo dirigendo verso la partenza e stiamo per vincere una BMW e due donne.

I primi a partire sono di un paese qui vicino, e fanno un buon tempo anche se lasciano la vernice e un po' di metallo di una fiancata attaccati a un muretto.
Altri due sono di Milano, e finiscono in fretta la gara: il secondo fosso è il loro e tanti saluti.
Adesso è finalmente il turno dei due finocchi di Ravenna. Le due ragazze li guardano con finti occhi pieni di ammirazione: si vede che sono strafatte. Quello che si mette al volante è lo stesso che mi ha offerto da bere. Non si accontenta di tutto quello che ha già preso, e dà un'ultima sniffata davanti a tutti, senza preoccuparsi troppo degli occhi altrui. In questo devo dire che mi piace. L'altro con cui viaggia sembra in estasi: gli occhi sono vitrei e chiari, quasi fluorescenti in questa notte d'estate calda d'afa. Chissà perchè certa gente ama le sfide quando sa di perdere in partenza. Bah, forse i due non lo sanno: in questo momento il loro cervello non riuscirebbe a fare 2+2.
Claudia si prepara a dare il maledetto ultimo fischio della nottata...E aspetta ancora qualche secondo per mettersi un po' in mostra. Qualcuno le urla oscenità e si prende un pugno in faccia da un mio amico. Io le grido di darsi una mossa, che ne ho le palle piene, e lei mi mostra la lingua, facendola girare intorno alle labbra con sapienza e maestria: ragazzi, come ci si può incazzare con una così?
Il riccone fa sfollare la macchina, dà gas per far sentire i cavalli. La nostra vamp delle colline si posiziona con la bandiera nera in mezzo alla strada , la solleva in alto con le due mani, tenendo le braccia tese e i capezzoli duri premono e si mostrano attraverso la maglietta arancione...Sta per abbassare le braccia, ecco...VIA!
Silenzio.
" Cazzo, cazzo! Non parte! Questa troia non parte!" grida quello alla guida, mentre l'altro sembra non accorgersi di nulla.
" Ehi, volete una spinta?" chiede qualcuno tra le risate generali.
" Avete già perso" dico io. "Non potete più recuperare."
Luca mi chiama per sapere come va e io gli dico che abbiamo già vinto. Lui grida di gioia.
" Col cazzo che ti do la mia macchina, stronzo, non sono neanche partito" dice il ragazzo di Ravenna mentre cerca ancora di rimettere in moto la vettura, che tossisce ma non parte.
" Senti, se l'hai fatta imballare non è certo colpa mia. In una gara ufficiale avresti perso"
" QUI NON SIAMO A UNA GARA UFFICIALE!" mi urla il gran coglione, che non sospetta minimamente a cosa rischia di andare incontro.
" Senti, le regole erano chiare. Scendi da questa cazzo di macchina e levati dalle palle" e mentre gli dico questo la macchina s'accende all'improvviso e i due scattano via.
" Ehi... stronzi, ma dove andate?" grida una delle ragazze che era con loro.
" Lasciali andare" gli dico io." Tra poco incontreranno il blocco dei miei amici". Nell'attimo in cui sono ripartiti, infatti, ho avvertito Luca di formare un blocco in mezzo alla strada per fermare i due cazzoni.
" Vi va di venire al Viper con noi?" chiedo alle due ragazze. "Veramente, noi non sappiamo come tornare a casa...Fino a Ravenna"
" Domani vi accompagno io. Tanto non ho molto da fare in questi giorni"
" A parte organizzare corse illegali" mi dice sorridendo la rossa che mi aveva addocchiato poco prima "
A parte organizzare corse illegali" ammetto io.
Senza aggiungere altro saliamo sulla mia auto per andare al locale: Luigi ci raggiungerà più tardi. Che notte , ragazzi.
Da lontano giunge il rumore di uno schianto, un rumore forte e sordo che dura una frazione di secondo ma si distingue chiaramente.
Poi il mio cellulare inizia a squillare.

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