Care amiche cicutine, cari
amici cicutini,
Apre i battenti il terzo anno di attività di
CiCuTA e, come associazione che si rispetti, si cominciano
a stagliare, all'orizzonte, i contorni di alcuni nuvoloni
neri minacciosi, di quelli che arrecano pioggia. Per
la verità, quest'anno si è chiuso all'insegna
del successo: contabilità nelle cifre nere,
una serie di attività che ha trovato un discreto
consenso, nuove idee e nuovi personaggi che si sono
affiancati alla nostra causa. Tuttavia, alcune notizie
non lasciano presagire nulla di buono: su tutte spicca
l'accresciuto disinteresse di qualche persona che gravita
attorno all'associazione.
Personalmente mi discosto da Lichtenberg, per cui "c'è gente
che crede ragionevole ciò che vien fatto con la faccia seria",
tuttavia mi associo a Eco (perché il suo adagio trova conferma
tutti i giorni sui canali televisivi) quando dice che "una delle
prime e più nobili funzioni delle cose poco serie è di
gettare un'ombra di diffidenza sulle cose troppo serie".
Perché parlo di "serietà"? A dire il vero, è l'unica
parola che mi veniva in mente. Uso questo morfema perché è l'unico
che si associa a menadito ad una persona di trent'anni con le mie aspirazioni.
Certo, Ci.Cu.T.A è ille seria nostra, ille deliciae (è occasione
di conversazioni serie e di svago), ma lo deve diventare in itinere,
e cioè dopo che si sono sbrigate le occupazioni serie e importanti
(cum gravibus seriisque rebus satis fecerimus): e questo per rispondere
a qualcuno che si è impantanato su una questione risolta da secoli
(Tacito e Cicerone la risolsero duemila anni fa).
Insomma, a conti fatti, serve a questa associazione una nuova spinta
e nuovo interesse: voglio che le nuvole nere lascino il posto al sole
che scalda. Voglio che, per continuare a prosperare, si persegua la strada
della connivenza e non della frangia, e che chi ha perso la retta via,
la ritrovi, o prosegua da solo.
Il nuovo anno di Ci.Cu.T.A. servirà, credo, alla riunione, per
ritrovare quindi gli amici, vicini e lontani: quelli che verranno, s'intende,
li riconosceremo. Quelli che invece non verranno, invece, vuol dire che
bastano a sé stessi. Per evitare spiacevoli giravolte, come negli
anni passati, c'è chi ha pensato di fissare già delle date
per gli appuntamenti ricorrenti. Così, mano alle agende: quest'anno
non si accettano reietti e ripartenze. Trovo che questa della programmazione
sia un'idea applicabile, non risolutrice. Così, conformemente
alla decisione del comitato esecutivo, propongo una serie di date per
le attività ricorrenti, che trovate allegate alla presente missiva.
In ogni modo, amici, non perdo la fiducia (come qualcuno mi ha tacciato
di fare), non mollo. Ho calato il ritmo perché in pochi mi seguivano.
E in pochi se ne sono accorti. Richiamo tutti all'ordine e vi invito
a prendere parte alle attività proposte, alle quali se ne aggiungeranno
altre, dopo l'assemblea.
Memento occurrere alicui. Un arrivederci a presto!
Thierry Dell’Orto
Presidente Ci. Cu.T.A
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