Ci.Cu.T.A.
Circolo Culturale Ticinesi Associati
Associazione fondata il 30 gennaio 2000
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RELAZIONE 25.01.2008

Relazione dell’ottavo anno

Mi sono iscritto a Netlog. Trentacinque anni, un figlio, una giovinezza al cardiopalmo oramai consumata, e l’iscrizione a un blog. Beh, Netlog è un blog (contrazione di web e log, una specie di forum elettronico e interattivo) e una chatroom (una pagina elettronica privilegiata dove scambiare opinioni in tempo reale) contemporaneamente. Alcune mie allieve molto simpatiche mi hanno convinto a farlo perché, dicono, questa pratica mantiene giovani. Sono sempre stato refrattario alle chatroom digitali, ma questa volta ho ceduto, e mi sono iscritto. Per disinteressata curiosità, innocente desiderio di sentirmi ancora parte del mondo esterno, che avverto staccarsi sempre più.

La nomea che aleggia a proposito di queste piattaforme è critica e contraddittoria: secondo alcuni, ad esempio, il blog costituisce un terreno di caccia, e probabilmente per qualcuno lo è anche, per altri la propaggine più evidente del nichilismo elettronico della società moderna. In fondo, basterebbe osservare come e cosa scrivono gli adolescenti nelle strisce concesse dall’amministratore che detiene il server, il Contatto. Gli enunciati sono sempre i medesimi, le gutturali che diventano “k”, gli emoticons, i cuoricini dopo i commenti sinceri ingenui sciatti, miliardi di foto ritoccate a puntino date in pasto alle masse di navigatori golosi ed inesperti.

Difatti, mi sono reso conto che non avevo mai preso in considerazione la possibilità di studiarli giacché, in realtà, posso finalmente mettere in pratica gli studi compiuti a proposito delle espressioni della psiche e dell’anima. Un corpus d’indagine perfetto, perché gli adolescenti non si trattengono, si abbandonano al cospetto del monitor di un computer, e chissenefrega del resto: vien fuori la loro indole contorta, in grado di sperimentare qualsiasi affronto verbale, si rivelano abili nel partecipare a qualsiasi discorso, purché si riveli morboso ed imprudente. All’inizio ho cercato di tamponare, come un vecchio triste e solitario, spiegando almeno ai miei giovani studenti che, in fondo, chattare in quel modo si può rivelare pericoloso e perentorio. Poi ho capito che quel modo di comunicare rappresenta l’ennesima frontiera, che aspetta solo di essere travalicata, l’unico sistema per dare libero sfogo alle perversioni, non sessuali, ma comunicative. Come succede al timido automobilista ringalluzzito che sbraita nell’abitacolo, perché in qualche modo si sente protetto. Così, davanti allo schermo, il giovane reputa di avere il permesso per fare di tutto. Si crede intangibile, inarrivabile, persino quando esplicita il suo indirizzo tra una faccina sorridente ed un commento irriguardoso: “sono bisex”.

Ecco perché abbiamo creato Cicuta, più di otto anni fa. Perché noi non vogliamo diventare bande larghe per comunicare con gli altri. A noi, trentacinquenni maturati con Magnum e Colombo, con i libri di Frizzi e di Rodari, piace litigare a quattr’occhi, scambiarci occhiate malevoli o amorose, decidere del nostro destino culturale e sentimentale, parlare di film, o di libri, di donne di vino e di macchine. Adoriamo prendere la vita per le corna, insomma. MarcoVitoCharlieDarioPatricGigiPaolounoedueetreMichiunoedueNickyMaurizioDanielBrizz
RickySimoZlatanSachaDelioEuAlbertoChristianVlaPattyGiorgio. Siamo ancora vivi. E reali.

Thierry Dell’Orto
Presidente Ci. Cu.T.A

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